4 Giugno 2020

Fare una diretta: le cose da sapere, da Instagram Live a Twitch

In questi mesi, come avrai notato, è stato tutto un fiorire di dirette sui social: dj che ci deliziavano con i loro mix, esperti di ogni tipo che divulgavano esperienza, cuochi che cucinavano, amici che chiacchieravano, vip che facevano il karaoke, domande e risposte sui temi del beauty, sfilate di moda, incontri culturali, interviste e via discorrendo.

Tante, tantissime, con connessioni instabili, audio robotici e immagini sgranate. Alcune con decine di migliaia di spettatori, altre solo con una decina.

Qualcuno dice che hanno rotto le scatole. Qualcuno si vanta di non averne vista manco una. Qualcuno è orgoglioso di averle fatte tutti i giorni, o tutte le settimane. Qualcuno ha provato e poi ha lasciato perdere: troppo impegnative. Qualcuno non ci ha mai provato. Qualcuno continua ancora oggi, come noi.

Il punto, secondo me, non è se hanno rotto o meno, se è il caso di stare zitti o meno. Secondo me vanno fatte cum grano salis.

In questo secondo post della serie dedicata ai video (qui puoi leggere il primo: una lunga e articolata introduzione al video marketing) parliamo appunto di dirette.

Cosa sono?

Sono degli streaming dal vivo: si possono fare su tutti i principali social, da Facebook a Instagram, da YouTube a Twitch, fino a LinkedIn.

Perché farle: i vantaggi

Il vantaggio delle dirette l’ho provato io sulla mia pelle e su quella di Zandegù. Ti avvicina enormemente al tuo pubblico. Ti mostri senza filtri, interagisci sul momento, le persone conversano con te: iniziano così ad apprezzarti per quello che sei / per quello che vendi.

Ti danno autorevolezza nel tuo campo, aiutano a fare rete se le fai con ospiti, sono un ottimo modo per fidelizzare il pubblico e dare loro un contenuto (gratis) molto utile (se ci lavori sodo).

Quando ha senso farle?

In questa quarantena, molti hanno provato perché le facevano tutti, ma sono andate buca. Come mai? Perché ci sono dei requisiti base per farle.

  1. Avere un pubblico: le persone devono sapere che le farai, devi preparare il terreno per essere sicuro che qualcuno ci sarà a guardarti. Quindi sincerati di avere un seguito sufficiente sul social X oppure se non ce l’hai falle comunque ma non aspettarti folle da stadio.
  2. Impegnarsi. Le dirette funzionano se danno l’idea che tu non stai cazzeggiando (vado live per chiacchierare a caso), ma ti sei realmente preparato su un tema, o stai realmente dedicando il tuo tempo (anche senza preparazione) ai tuoi fan per dialogare in modo onesto e paritario con loro.
  3. Essere costanti. Le dirette è bene non farle una tantum ma a cadenza regolare: più le fai più il pubblico crescerà.
  4. Avere molto di cui parlare e voler sperimentare un po’ di temi in diretta.
  5. Aver voglia di indagare cosa pensa il tuo pubblico. A cosa serve? Puoi usare queste informazioni per creare altri contenuti più articolati o migliorare i tuoi prodotti/servizi/customer care.
  6. Sentirsi spigliati davanti alla camera.
  7. Avere davvero (davvero, eh?) voglia di parlare con le persone che ti guardano e sentire la loro opinione.

Come fare una buona diretta su Instagram

Instagram è il luogo d’eccellenza delle live e noi le facciamo tutti i mercoledì e i giovedì alle 12 (le ultime sono pubblicate sulla nostra IGTV su @zandegu_). Le live sono una funzione delle Stories: clicchi e sei live. I tuoi follower vengono informati che stai andando live e puoi leggere i loro commenti. Puoi commentare a tua volta o rispondere a voce alle domande che arrivano. Qui voglio darti 7 consigli di buon senso se stai pensando a una live e non l’hai mai fatta:

  1. prendi tempo all’inizio: i tuoi follower vengono avvisati della diretta piano piano e tu rischi di entrare nel vivo del tuo argomento quando hai ancora poche persone connesse;
  2. ricorda spesso il tema della diretta per chi si collega dopo;
  3. rispondi a tutti i commenti che arrivano (a meno che siano migliaia o di bot/troll), citando la persona che li ha fatti;
  4. ingaggia il tuo pubblico costantemente: preparati tante domande da fare, non troppo complesse, così la gente interagisce, commenta, mette like, ti parla. Tu otterrai una diretta piacevole da seguire e farai sentire importante il pubblico (“Vengo coinvolto!”). Inoltre, così facendo, raccogli informazioni sul tuo target e ottieni idee aggratis per i tuoi prossimi contenuti;
  5. chiudi sempre lanciando una CTA chiara: ci vediamo domani, iscrivetevi alla mia newsletter, guardate il mio sito, comprate il mio corso, c’è lo sconto su questo servizio, e via discorrendo. Non chiudere mai senza dare qualcosa da fare ai tuoi spettatori;
  6. condividi la diretta su IGTV: così hai un nuovo contenuto aggratisse (magari non avevi mai pubblicato nulla su IGTV prima) e il tuo lavoro della live non va perso dopo 24 ore come succedeva fino a poche settimane fa. Quando condividi la live, ricorda di metterle un bel titolo accattivante e una descrizione chiara che contenga anche i tuoi riferimenti per contattarti (sito e/o email);
  7. sii costante: se inizi a farle, falle per un po’ di tempo in modo costante. Così crei un appuntamento fisso che la gente non vuole/può perdersi.

 

Altre cose sulle Instagram Live

Ricorda che su Instagram Live puoi fare dirette condividendo foto (utile per mostrare nuovi prodotti o per spiegare concetti complessi); puoi rispondere alle domande fatte con l’adesivo Domande (entro le 24h dalla live); puoi invitare una persona a partecipare alla live con te, come ospite.

E il futuro? Sta arrivando Twitch

Te lo anticipo: se hai un piccolo business, è probabile che Twitch non faccia al caso tuo. Ma nel 2016 lo pensavamo anche delle Stories e poi guarda dove siamo finiti…

Twitch è una piattaforma di proprietà di Amazon (dal 2014) dedicata allo streaming e focalizzata sul gaming, cioè i video live di gente che gioca ai videogiochi. Se ti pare una cosa assurda, tocca che ti aggiorni perché gli eSports vanno alla grande (ti segnalo anche questo mini doc in merito su Netflix).

Come mi ha poi fatto notare Marco, negli anni ’80 si andava in sala giochi anche a guardare quelli bravi che facevano numeri assurdi a Street Fighter. Ecco, qui il principio è uguale, solo con streamers e viewers.

Oggigiorno perrò su Twitch non ci sono soltanto i gamers. Iniziano ad affacciarsi nuovi tipi di creators e i contenuti su Twitch aumentano a dismisura.

Ecco cosa puoi trovare oggi su Twitch:

  • partite in cui si possono vedere sessioni di gioco di professionisti e videoamatori con chat per commenti live;
  • tornei di eSports: esitono squadre professioniste “vere” come Roma e Sampdoria per il calcio, o gare di F1, ecc.;
  • talk show relativi ai giochi, nella seguitissima categoria “Just Chatting”;
  • novità recenti: una sezione dedicata alla musica, una dedicata all’arte, una alla cucina e poi tutta una parte nerd dove sviluppatori e programmatori, sviluppano e testano software con spirito di comunità.

 

I punti di forza di Twitch

  • È gratuito, anche se ci sono pacchetti a pagamento che eliminano la pubblicità dalle dirette, ma puoi anche abbonarti (in gergo, diventi subscriber) a un canale e sostenere il tuo streamer preferito.
  • Non c’è bisogno di registrarsi (un po’ come YouTube), a meno che si voglia trasmettere o commentare in chat.
  • Le dirette sono “non filtrate” (bestemmioni alert!): dalle live non emerge solo la partita, ma la personalità dello streamer, è quasi un talk show.
  • Sono quindi dirette molto autentiche.
  • È nato e si alimenta attraverso la comunità. Sono proprio i follower che hanno chiesto le novità introdotte nel corso degli anni.
  • È un luogo di conversazioni: le community sono molto attive.

 

Perché Twitch è interessante?

Te lo segnalo perché Twitch ha una demografica molto molto giovane: il 71% degli utenti sono per lo più maschi (82%) con un’età media di 21 anni. E ha già tanti influencer interessanti da seguire (ovviamente dipende dal tuo brand) e con i quali collaborare per eventuali partnership. Per esempio, Giorgio Calandrelli, conosciuto con lo pseudonimo pow3rtv, con 719mila follower. Gabriele Gaiba con il suo canale justgabbo con 327mila seguaci. Ilmasseo, che si contraddistingue per un linguaggio particolarmente colorito con 464mila follower.

Sono tanti i brand, specie all’estero, che fanno pubblicità su Twitch. Possono essere sponsor endemici, cioè che creano prodotti e/o servizi per l’industria dei videogame; ad esempio, un’azienda che produce componenti hardware per computer e sponsorizza un team professionistico di eSport; o possono essere sponsor non endemici: aziende non collegate al mondo degli eSport ma con qualche attinenza. Ad esempio, in USA lo hanno già fatto Red Bull, Budweiser e Uber Eats.

 

Twitch vs YouTube

Magari arrivati a questo punto ti chiederai: che differenza c’è tra Twitch e YouTube?

YouTube è per le masse, è generalista, propone soprattutto video già montati e ci trovi di tutto: dal makeup ai Tg.

Twitch è la fonte, live e autorevole, di tutto un sottobosco di giocatori, nerd e fan del fumetto che, lo sappiamo, è un pubblico di nicchia molto potente e intenzionato a spendere. Spesso gli streamer, per farsi conoscere, condividono i video anche su YouTube, dove magari hanno canali già molto attivi e popolati.

So perfettamente che tu che segui Zandegù hai un pubblico molto diverso da quello dei gamer, ma penso anche che, se si lavora con la comunicazione (e o di riffa o di raffa ci lavoriamo tutti), sapere che esistono questi mondi e chi li popola è molto importante per non farsi cogliere impreparati (se vuoi approfondire abbiamo un corso in streaming proprio sul video marketing).

Non ti suggerisco minimamente di aprire oggi un account su Twitch, ma ora sai di cosa si tratta!

Ma alla fine: vado in diretta o no?

Per me sì, cavolo! Se pensi realisticamente di poter dare loro continuità e se pensi, soprattutto, di avere delle cose da dire, falle.

Per noi di Zandegù le dirette sono state un amore molto controverso: quelle su Facebook sono andate in modo altalenante. Quelle su Instagram mi hanno sempre dato grandi soddisfazioni: pubblico costante, attivo e interessato. Molte richieste di contatto e informazioni post live.

Non dico che se funziona per me, possa funzionare anche per gli altri, però dico: facci un pensierino. Tra tante cose assurde di comunicazione che uno si mette a fare, una diretta è un esperimento che secondo me richiede un investimento minimo e potenzialmente dei bei risultati da portarsi a casa.

Tocca a te!

Tu cosa ne pensi? Ti metterai a fare una diretta? Le fai già? Avevi mai sentito parlare di Twitch? Voglio sentire cosa hai da dire: scrivici con la tua storia! Noi intanto ci leggiamo la prossima settimana!

Altri articoli consigliati per te