23 Gennaio 2020

Pensare che i social portino clienti diretti è un errore: intervista con Vanessa Vettorello

A novembre abbiamo parlato con Chiara Gandolfi di BalenalaB e le abbiamo chiesto come si trovano nuovi clienti quando si è alle prime armi o quando si affrontano periodi di vacche magre.

Ho deciso di tornare su questo argomento anche nel 2020 perché penso davvero che sia una delle gatte da pelare più ostinate per qualunque piccola ditta. E anche perché vorrei continuare a confrontarmi con te su questi temi: come farsi una base di clienti? Come allargarla? Come mantenerla? Come tenere duro quando le cose diventano difficili?

Quest’oggi ho chiesto l’opinione di Vanessa Vettorello, fotografa freelance.

Sono in attività da pochi mesi: come mi propongo/mi faccio conoscere per trovare clienti?

Ai miei tempi, nel 2011, i social non avevano ancora l’influenza di oggi. Alla fine dello IED, i miei insegnanti e colleghi più grandi sono stati un’ottima opportunità per iniziare a lavorare, prima come assistente e poi come fotografa. Ogni lavoro, se fatto bene, porta ad altre possibilità. La consapevolezza è fondamentale.
Oggi consiglierei a un nuovo freelance di curare molto Instagram, cosa che consiglio anche a me stessa, visto che con la comunicazione non sono bravissima! :) Soprattutto, però, ti direi di avere sostanza e contenuti di qualità; fare gavetta, cioè affiancare qualcuno di più bravo, con più competenze ed esperienza, perché aprire la partita Iva senza preparazione è un suicidio. Il percorso del freelance è complesso, è una crescita costante, si impara e si migliora ogni giorno sacrificando il proprio tempo libero.

Va bene anche lavorare con gli amici per partire?

Nì, ci sono dei rischi. Io ancora non ho capito quanto far pagare gli amici, è difficile e non c’è una regola. Lavorare gratis, però, non è corretto. Un lavoro non pagato non è sempre sbagliato, ma non può nascere da una proposta altrui, deve partire da una propria esigenza. Quindi se il tuo amico viene da te perché non ha soldi e “sfrutta” la tua amicizia forse non è il caso di collaborare con lui. Se, invece, parlando un sabato sera, emergono delle idee comuni, allora i presupposti sono diversi.
Una cosa però che ti suggerisco è di tenere molto bene a mente le aspettative del tuo amico, per non deluderle. Questo vale in realtà per ogni cliente, ma ancora di più quando si tratta di un amico. Inoltre, c’è il rischio che un amico possa non essere nel target lavorativo adatto: allora è meglio rinunciare fin dall’inizio.

Sono in proprio da qualche anno ma ho un momento di stanca e non entrano nuovi lavori: come si cercano nuovi clienti?

Bisogna lavorare anche se non ci sono lavori all’orizzonte perché c’è sempre qualcosa da fare: sperimentare su nuovi scatti, curare la comunicazione, ricontattare vecchi clienti con nuove proposte, organizzare bene il proprio archivio, avere un portfolio sempre aggiornato da poter far girare tra i propri contatti e tra le agenzie, lavorare sulla propria autorialità, sulle proprie storie, creare rete con i colleghi, pensare a dei lavori da potere vendere. E quando uno fa, i lavori arrivano sempre.

Meglio proporsi o lavorare sui social e aspettare che chiamino? Mentre si aspetta cosa consigli di fare?

Ammetto di non avere una grande capacità di iniziativa nel propormi, nello scrivere a nuovi clienti, photoeditor, giornalisti, agenzie. “Spammare” il mio lavoro mi mette a disagio e in fondo non credo neanche che sia corretto. Per me è meglio costruire dei rapporti di fiducia e poi raccontarsi. Mandare email a caso e collettive, “do’ cojo cojo”, non riesco proprio a farlo. Sicuramente esiste una via di mezzo: qualche volta armarsi di coraggio e andare a battere a qualche porta selezionata può essere un ottimo metodo.

Aspettare senza fare niente è distruttivo, fa male, fa venire l’ansia, abbassa l’autostima. Periodi di pausa ci devono essere, perché la creatività ha bisogno anche di respiro, ma nascondere la testa sotto la scrivania in solitudine per settimane non è un buon modo di affrontare le difficoltà. Piuttosto parla dei tuoi problemi con un collega empatico. Fare rete tra colleghi è molto importante.

Oltre alle attività consigliate nella precedente risposta, consiglio di continuare a coltivare la propria formazione, a leggere e a fare ricerca in modo costante.

Un consiglio su questo tema che vuoi lasciarci?

I social sono importanti, vanno curati, ma pensare che i social portino clienti diretti è un errore. Vanno visti come un coadiuvante, una possibilità di espressione, di essere presenti e di aggiornare il tuo pubblico sulle tue attività.

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