Cancelleria gialla
Cancelleria gialla
19 Luglio 2018

3 cose che ho imparato quest’anno

Siamo all’ultimo post prima della pausa estiva. Fino a metà settembre ho deciso di appendere la penna (vabbè, la tastiera!) al chiodo, perché sono leggermente bollita (tipo un carrello di bolliti piemontese, per intenderci) e devo ricaricare il cervello (un po’ tipo telefonino alla presa). È stato un anno a tratti estenuante, per quanto enormemente istruttivo e ricco di belle esperienze. Infatti, queste ferie me le godrò senza sensi di colpa. Tornare riposata farà bene a me, ma anche a te che mi segui: avrai una Zandezia piena di energie!

Quando le ferie si avvicinano, per me è sempre tempo di fare un punto della situazione. Io non credo nel capodanno, credo nell’inizio di agosto! :D È il momento giusto per guardarsi indietro e capire cosa si è fatto di buono durante l’anno appena passato, cosa si può imparare degli errori commessi e come affrontare il domani belli carichi. O, almeno: io carica lo sarò a breve, dopo 15 giorni di Sicilia, arancini e sole!

Il lavoro come distrazione

Più degli altri anni, questo 2018 mi ha insegnato che il lavoro va avanti nonostante tutto. The show must go on, dicono. Nonostante i problemi personali, famigliari, le fragilità, le stanchezze, i malanni. Va avanti da solo, rotola giù da una collina e tu, magari perché sei affaticato, arranchi dietro e lo vedi andare sempre più lontano. Ma poi a un certo punto anche acquisti velocità, riprendi terreno e ci salti in sella di nuovo. Il fatto che il lavoro vada avanti a prescindere da tutto è sì molto stancante, appunto. Ma è anche un enorme conforto. Qualunque problema tu abbia, lui c’è e ha bisogno di te, come un neonato. E il tuo cervello può distrarsi su altro. Elaborare lavorando è molto faticoso, ma aiuta tantissimo a mettere le cose in prospettiva e a trovare un equilibrio dandosi nuovi obiettivi.

Sfidarsi

Ho sempre pensato di non avere niente da dire. E poi ho aperto il blog. Ho sempre pensato di essere imbranata in video. E poi ho fatto le dirette. Ho sempre pensato di non essere particolarmente brava in qualcosa. E poi ho capito che invece qualcosa mi viene davvero bene. Ed è comunicare con gli altri. La comunicazione è la parte del lavoro di Zandegù che mi rende entusiasta di alzarmi la mattina per venire in ufficio. E forse, anche su questo, ho qualcosa da dire. Sono 3 anni almeno che ci penso e poi quest’anno, complici varie congiunture astrali, mi sono buttata e ho deciso di fare il mio primo corso come docente (e, come tutti i nostri corsi, è scontato del 10% fino al 31/7). Per semplificarmi la vita è anche un corso lunghissimo (30 lezioni, ma non sarò sempre sola) e molto complicato! Ma, stranamente, non ho timori, solo un po’ di emozione. Mi sento preparata e pronta a divulgare quello che ho imparato in tanti anni di lavoro. Mettersi davanti a una sfida è importante, se lavori in proprio, perché ti costringe ad alzare l’asticella e ad aggiornarti, diventando così più bravo e competitivo.

Non decidere niente quando sei stanco

Diciamo che non sono stati mesi lavorativamente scoppiettanti. Lo ammetto. Normalmente mi sarei fatta prendere dal panico, cambiando questo e quello e agitandomi nell’acqua, fino ad affogare. Quest’anno ho deciso che l’unica era tenere duro e guardare avanti. Contenere i danni il più possibile. Guardare al piano fatto a fine 2017 e dirmi: “Questa strategia l’ho studiata con cura, mi fido di lei e dei risultati che mi porterà nel medio periodo. Tengo duro e seguo quanto ho deciso quando ero rilassata e lucida. Ora che sono stanca e agitata non decido niente. Navigo e basta”. Ecco, il cuore di questo pensiero è proprio lì: c’è stato un tempo in cui ho preso decisioni strategiche molto importanti, quando ero lucida e riposata. C’è un tempo attuale in cui sono agitata e nervosa e, se prendo ora delle decisioni, rischio di fare un pasticcio. Tocca arrendersi, fidarsi di cosa si è deciso e portare avanti i piani cominciati. Piano, con un po’ di paura, ma con costanza.

Cosa farò in queste ferie?

Ho deciso che farò queste cose: studierò molti saggi e manuali per il mio corso; studierò dei tutorial per migliorare nel montaggio video; staccherò un po’ il telefono (ma farò comunque delle stories, me lo sento); farò il bagno, ma siccome non so nuotare andrò solo a cagnolino; mangerò come un maiale (tantissima granita al pistacchio); prenderò il sole; farò decine di penniche; manderò un sacco di cartoline orrende a chi voglio bene.

Insomma, spero che anche tu abbia imparato tanto dal tuo lavoro in questa prima metà del 2018. E spero ti riposerai, leggerai, mangerai, riderai, guarderai bei film e passerai il tempo con chi ami. Buone vacanze dal profondo del cuore da tutta Zandegù. Ci vediamo a settembre (o il 24/7 se vieni alle Zandebirre)!

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