Marianna e zeta
Marianna e zeta
4 Dicembre 2018

Due cose da fare per pianificare il futuro

Nonostante sia stato un anno davvero molto difficile, questo martedì sono contenta.

Erano mesi che sentivo la mia vena creativa secca come un rotolo del Mar Morto. Erano anche mesi che mi sforzavo a tutti i costi di partorire idee geniali, guardare al futuro, pianificare, fare strategie mirabolanti, frutto di riunioni fiume.

100% pura polpa di frutta

Mi pareva di aver cavato del succo da tutto questo, ma saran state due dita di liquido e me le son fatte bastare.

Poi è venuto il deserto totale di idee, le due dita le avevo già bevute tutte e, quindi, avevo una sete che non ti dico. Sono andata in risparmio energetico dall’estate fino a oggi. Senza idee, col motore al minimo e ancora grazie che si resta in carreggiata.

La scorsa settimana Marco e io ci siamo messi a rivedere il calendario editoriale dei contenuti per la nostra comunicazione (social, blog, newsletter, ecc.) e boh, all’improvviso mi son venute su delle idee. Invece delle 100mila idee mirabolanti che avevo in passato, però, stavolta me ne sono venute in mente 6 discretamente buone, abbiamo fatto la tara e ne abbiamo salvate tre che sono proprio buone.

Che lusso!

Era talmente tanto tempo che non avevo idee che Marco e io ci siamo proprio guardarti stupiti: erano idee, pure buonine. Che lusso!

Magari poi ci sbagliamo e fanno pettare, ma intanto a me sembra, dopo tanti mesi scuri, di avere le idee finalmente molto chiare. È già un buon segnale e mi sento lavorativamente serena e fiduciosa.

Nel frattempo stiamo facendo la stessa cosa coi corsi (online e in aula), perché anche su questo comparto non si può mai stare fermi. Abbiamo delle idee che metteremo a sistema, piano piano, in primavera e, se il periodo di test funziona, dall’autunno 2019 pigeremo sull’acceleratore.

Quest’anno abbiamo fatto due scelte importanti per pianificare comunicazione e prodotto per l’anno a venire. Sembrano in contrasto ma non lo sono affatto.

1. Provarci subito

Lo diceva anche mia nonna Alice: chi ha tempo non aspetti tempo.

Nonostante questo mantra, di solito ci piace prendercela comoda. La primavera per noi è un periodo lento, tranquillo: quindi normalmente facciamo lunghe riunioni, meditiamo, ci confrontiamo e, quando ci sentiamo sicuri, pianifichiamo cambiamenti e novità per l’autunno.

Poi l’autunno magari non va come abbiamo pensato e ciao: ci si vede l’anno dopo. Argh! Per noi ormai ragionare così è troppo rischioso. Ci piace fare le cose con calma è vero, ma così si esagerava. Dobbiamo essere più scattanti e reattivi. Quindi, abbiamo deciso di mettere subito alla prova le nuove idee. Non iniziamo a bomba con 100mila variazioni di un contenuto o di un corso: andiamo piano piano, ma fin da subito. Così abbiamo tempo di aggiustare il tiro, capire subito se la direzione è giusta, cambiare in corsa, non deprimerci più quando gli sforzi di molti mesi vanno in fumo.

2. Ragionare sul lungo periodo

Tu dirai: ma non lo facevate già? No, qui sto parlando di ragionare tra molti molti anni. Almeno 5. Se abbiamo chiarissimo l’obiettivo di lungo periodo (forse una volta 5 anni era medio periodo, ma a me invece, al giorno d’oggi, sembra lungo) sappiamo dove stiamo guardando. Non conta come ci arriviamo, quello no, ma a cosa miriamo. La strada potrebbe cambiare, potremmo sbagliarci, prendere scorciatoie, panoramiche, autostrade, tangenziali, sentieri nei boschi, sottopassi, ma poco importa. Sappiamo qual è la meta di tutta questa strada. Avere le idee chiare su quella cosa un po’ antipatica che è la vision, tenerla cara, sapere il perché facciamo le cose che facciamo e dove vogliamo arrivare con tutti i nostri perché, forse non ci manterrà sempre in carreggiata, non ci farà da airbag negli incidenti che ci capiteranno, ma almeno ci darà la bussola per non perderci mai.

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