2 Aprile 2020

Le domande più frequenti sul lavoro ai tempi del coronavirus

Prima di tutto, io spero che tu stia bene e in salute. Poi volevo chiederti un grosso favore.

Siccome sono tempi strani e vogliamo essere sicuri di fare il meglio come comunicatori e professionisti volevo chiederti: quali argomenti ti interesserebbe trovare da Zandegù, in forma di post o di corsi? Hai qualche consiglio da darci? Cose pratiche che ti servono davvero nel lavoro adesso o per quando usciremo dal Coronavirus? Scrivici su info@zandegu.it per dirci come possiamo esserti vicini e aiutarti davvero.

Grazie!

***

Per quanto riguarda me, sono molto frustrata. Certo, la salute ce l’ho e anche i miei cari stanno bene. Quindi forse non dovrei lamentarmi. Ma è indubbio che questa situazione di quarantena sia davvero molto pesante e abbia scombussolato i nostri equilibri.

Vorrei provare a rispondere a qualche domanda che magari ti sei fatto in questi giorni. Sperando di darti un po’ di supporto morale.

“Devo ripensare tutto o andare avanti come se non fosse successo niente?”

Secondo me, né l’una né l’altra.

Questo non è il momento di cambiare prodotti e servizi e tutta la tua comunicazione, in preda al panico, perché non sai cosa fare. Se in questi giorni hai perso molti lavori ti capisco: è successo anche a noi. Affitti saltati, formazioni in giro per l’Italia cancellate o posticipate a data da destinarsi.

Quello che ti consiglio è: fai un bel respiro. Pensa se ci sono cose che, realisticamente, puoi fare per salvare capra e cavoli. Noi per esempio abbiamo salutato le collaborazioni esterne perché non potevamo farci nulla. Abbiamo però deciso di trasformare i nostri corsi e farli in streaming. Perché, banalmente, non possiamo permetterci di stare due mesi senza guadagnare nulla.

Le cose che puoi fare sono degli adattamenti, non degli stravolgimenti totali. In compagnia del Coronavirus, nessuno di noi è abbastanza lucido e sereno per lanciare nuovi prodotti o fare cambi di strategia significativi.

Se avevi già diligentemente preparato tanti bellissimi contenuti, considera la possibilità di posticiparli o rivederli, per non perderli del tutto.

Se non riesci più a produrre nuovi contenuti, prova a usare cose vecchie o a ingegnarti.

Se puoi trasformare i tuoi servizi e passarli online, provaci. Tutto quello che impari oggi non andrà sprecato. Per esempio, noi pensiamo di continuare anche in futuro coi corsi in streaming. Magari anche tu potresti trovare, in questo caos, un canale utile e diverso.

“Devo smettere di vendere?”

Ma proprio no! Andare avanti e curare il proprio lavoro non significa avere poco rispetto per chi sta male o per chi ha perso il lavoro. Dobbiamo fare del nostro meglio per sostenerci, essere felici e avere risorse economiche per aiutare il Paese dopo, quando tutto ripartirà. Se non guadagniamo ora, non potremo andare a cena fuori a sostenere i nostri colleghi ristoratori.

Possiamo però vendere con garbo: ascoltando le necessità del nostro target e offrendogli servizi e prodotti di valore.

Magari sconti e offerte possiamo promuoverli in modo meno urlato di come faremmo durante il Black Friday, ma dobbiamo continuare a investire energie nel nostro lavoro.

“Dobbiamo dare cose gratis?”

Secondo me sì. Oggi è un mare magnum di dirette, corsi, pdf scaricabili, video free. È una cosa bellissima questa generosità: tante persone non possono permettersi altro che il cibo da mettere in tavola. Dare una mano in questo modo è un bel gesto. Che aiuta la tua immagine e ti porta nuovi contatti che, magari, in futuro, poi compreranno qualcosa o parleranno di te online. La cosa migliore è regalare qualcosa che hai già: un pdf coi tuoi post più interessanti su un argomento X, dei video che avevi a pagamento e che dai gratis, un ebook, un mini corso, un paio di consulenze lampo. Ti aiutano a farti conoscere, a non stare con le mani in mano se il lavoro è calato, a mettere in circolo cose buone.

Se invece hai molto tempo dalla tua, potresti anche produrre qualcosa ex novo, magari utile a preparare il terreno per il lancio di un prodotto a pagamento che proporrai quando tutto questo sarà finito.

L’importante è ricordarsi di questo modo di fare anche in futuro: prevedi sempre delle risorse gratis da offrire al tuo target.

“Vorrei fare una diretta ma non ho l’attrezzatura: che faccio?”

Falla, secondo me. Chissenefrega se non hai tutta la strumentazione. Se ci metti contenuti di valore, pensati e strutturati bene, a nessuno importerà del video un po’ traballante o dell’audio non da studio di registrazione. Mettiti in gioco. Questo è anche un buon momento per sperimentare e provarci.

“E se non ho voglia di fare niente?”

Ci sta. Non possiamo essere sempre energici e proattivi. Coltiva la noia. Fatti un lungo bagno caldo. Guarda un film che ti piace. Leggi. Mangia qualche snack senza sentirti in colpa. Prenditi dei giorni di noia: è sacrosanto. Dobbiamo ricaricare le batterie. L’importante è che sia una noia il più possibile costruttiva.

“Ho perso quasi tutti i miei lavori: come occupo il tempo?”

Sono tanti i business che hanno subìto un impatto devastante da questo stop forzato. Se io fossi in questa condizione, farei così: quali sono le cose che mi sono mancate e che, se le avessi avute, mi avrebbero dato una mano?

Magari ti mancava lo shop online. O i corrieri per le consegne. È il momento di informarsi: cerca shop online, corrieri, software, risorse che ti possano aiutare a essere più pronto, se una situazione del genere dovesse ripresentarsi (tutti speriamo che non succeda, ma la realtà è che non lo sappiamo e magari questo problema si ripresenterà prima del previsto).

Fòrmati: ci sono tantissime risorse gratis online. Puoi fare un corso di fotografia col cellulare o capire come i brand comunicano nell’emergenza. Sono risorse che ti servono oggi per continuare a essere presente sui social, per offrire nuovi servizi in futuro, per rinfrescare il tuo sito.

“Ha senso stare sui social se non ho niente da vendere oggi?”

Certo: la gente ha la memoria cortissima e non devi farti dimenticare. Capitalizza il fatto che oggi i social sono affollatissimi. Fai una diretta. Scrivi post per il tuo blog. Posta tutti i giorni Stories utili per i tuoi clienti. Racconta di te. Condividi il tuo sapere. Inizia a costruire la tua presenza su LinkedIn: lì si possono trovare tanti contatti utili per creare una rete. Sii presente: ricorda a tutti perché sei bravo e cosa sai fare.

“E dopo? Come sarà?”

Nessuno purtroppo lo sa. Le cose di certo cambieranno tantissimo. Prima di tutto non sappiamo l’impatto psico-sociale che il Coronavirus avrà sulla gente: ci fideremo ad andare al ristorante? Andremo ai corsi in aula o temeremo di ammalarci? Viaggeremo o staremo a casa?

E poi c’è l’impatto economico. Tantissime aziende (pensa al turismo, alla ristorazione e ai parrucchieri, per citarne solo alcuni) hanno perso migliaia di euro. Tanti forse non ce la faranno. I soldi saranno meno, nonostante gli aiuti del Governo.

Per tornare sul mercato forse saremo costretti a limare i prezzi in una guerra al ribasso che non farà bene a nessuno.

Credo che il nostro lavoro, dopo, non sarà più com’era prima. Se non cambia il mercato, se non cambiano i clienti, di certo, chi più chi meno, saremo cambiati noi.

Quello che penso sarà fondamentale per andare avanti sono due cose:

  1. l’ascolto delle esigenze di chi ci segue, per creare prodotti e servizi sempre migliori e più adatti al nostro pubblico.
  2. la generosità per creare contenuti online di valore, utili, emozionati, curati.

 

Ce la faremo. Sarà dura, non lo nego. Ma ce la faremo. Mi raccomando: tutti contiamo di te e tu su di noi. Quelle mani che per tante settimane abbiamo tenuto in tasca o dentro guanti di lattice, tra qualche settimana tiriamole fuori per aiutarci.

Un abbraccio :)

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