3 Febbraio 2021

Quanto dura una strategia di comunicazione?

Quando si è in proprio, specie se lo si è da poco, si è alla disperata ricerca di risposte definitive da accendere come manco a Chi vuol essere milionario?

Questo succede perché siamo inesperti, abbiamo paura di sbagliare (peggio: di fallire!), vogliamo tutto e subito, perché non abbiamo ancora coltivato la pazienza e confidiamo che là fuori ci siano degli oracoli pronti a dirci cosa ne sarà di noi (e qui parte Muccino Junior nel cult degli anni 2000).

Puss in boots

Lo noto spesso quando tengo dei corsi o faccio delle consulenze: ti vedo che mi guardi con gli occhi del gatto con gli stivali e cerchi di intenerirmi. Speri di scucirmi qualche verità assoluta, ma il fatto è che non le ho.

La comunicazione, infatti, è plastilina: è morbida, adattabile, malleabile, plastica. Non è marmo scolpito. Si modella ogni giorno, in base a come cambia il pubblico, il mercato, il mondo.

Se la comunicazione fosse rigida e statica come una statua, non avrebbe potuto adattarsi, un anno fa, agli sconvolgimenti del Covid.

Elasti-girl

Invece, grazie al cielo, è elastica. Cosa significa? Significa che ogni strategia fatta per bene parte da assunti sempreverdi: i valori del brand, la personalità, il tono di voce giusto, coerenza, presenza, emozione del pubblico, storytelling, e via discorrendo sono elementi che possono rimanere invariati per molto tempo, anche se pure loro sanno adattarsi e cambiare.

I contenuti specifici – quelli che tu devi produrre giorno per giorno per newsletter, blog post, Stories eccetera – sono decisamente più elastici. Se a gennaio 2021 un architetto può avere un blog dove parla di piccoli spazi, ristrutturazione di case e consigli di arredo, magari tra due anni può spostare il suo focus sui materiali eco-friendly, sugli oggetti di design per la casa o sulla ristrutturazione di uffici invece che di abitazioni.

Una blogger con una comunicazione molto personale potrebbe parlare della sua vita fatta di aperitivi e appuntamenti e, quando partorisce, spostare il suo focus sulla maternità e su suo figlio.

A 25 anni possiamo avere un’immagine e un tono di voce fresco, ironico e un po’ sfrontato. A 45, invece, possiamo decidere di fare un cambiamento e diventare più amichevoli, pacati e caldi, eliminando la giocosità dei 20 anni.

Possiamo iniziare con un profilo Instagram tutto bianco e nero e, dopo un rebranding, capire che dobbiamo puntare sul colore.

Strategie a tempo

La comunicazione è plastilina: si adatta a noi, a come cambiamo.

È importante saperlo perché significa che, quando abbiamo per le mani la nostra strategia e il nostro piano editoriale, dobbiamo essere consci che avrà un valore per un tot di tempo e poi potrebbe cambiare. Anzi, cambierà, ne siamo certi. E dobbiamo quindi predisporci all’adattabilità e al cambiamento.

Lo facciamo per non riposare sugli allori, per controllare di frequente cosa pensa di noi il pubblico, per fare ricerca su dove si sta spostando il nostro mercato di riferimento.

Le strategie sono per loro stessa natura composte da ipotesi che mettiamo a sistema per alcuni mesi. Ipotesi. È come se fossimo scienziati che provano a trovare il vaccino per il Covid. Grazie ai nostri studi e a quello che sappiamo della malattia, possiamo intuire che il vaccino XYZ potrebbe funzionare. Ma non lo sappiamo per certo. Dobbiamo elaborarlo e testarlo per vedere. Facciamo una prova e non va. Una seconda e non va. La terza va. Evviva!

Nella comunicazione è uguale: facciamo ipotesi di comunicazione che testiamo finché troviamo quelle che funzionano. Sapendo che la loro efficacia, in questo caso, a differenza del vaccino, è limitata. Una strategia può valere qualche anno, ma va costantemente adattata e variata, anche poco poco, perché sia sempre fresca, coerente e originale.

Non ci sono risposte definitive

Da un lato è molto stimolante. Dall’altro capisco che possa scoraggiare. Perché se sei all’inizio e cerchi risposte definitive, sappi che non le troverai. Comunicare online bene richiede costante aggiornamento (di strumenti, app, social, tecniche, competenze), perché è un settore che cambia alla velocità della luce. Dovremo sempre occuparci e rinnovare la nostra comunicazione.

Quindi se pensi che, sbrigata questa parte, te ne puoi dimenticare, sbagli. Solo i diamanti sono per sempre, o almeno così diceva DeBeers!

Anche un sito, un investimento di solito cospicuo e impegnativo, non dura in eterno. Ogni tot anni le esigenze e lo stile cambiano, il sito appare datato e va rivisto. Noi, dopo 5 anni di onorata carriera, stiamo per pensionare il nostro sito: Roberto Pasini AKA Kalamun lo sta ultimando proprio in questi giorni e ti racconteremo in un post ad hoc il processo decisionale dietro questo lavoro. Non vediamo l’ora di fartelo vedere!

Tocca a te!

Cosa ne pensi? Ti senti predisposto al cambiamento o fai fatica? Pensavi che la comunicazione, una volta definita, rimanesse inalterata per anni? Faccelo sapere che siamo curiosi di leggerti!

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