25 Marzo 2021

Superare la paura di parlare in pubblico

Zandegù è solo metà della mia vita lavorativa. Anzi, diciamo i due terzi. Infatti, un piccolo monte ore della mia settimana viene, da quasi un decennio, dedicato a quel settore che viene chiamato genericamente della “progettazione europea”. Oltre a compilare formulari di progetto, mi è anche capitato in passato di tenere dei corsi su questo argomento e mi sono accorto che per me parlare in pubblico non è davvero una passeggiata di salute.

La paura fa 90

Se ripenso alle volte in cui ho avuto un pubblico di fronte, sia esso una commissione d’esame all’università o un gruppo di associazioni no profit che volevano sapere come si costruiva un progetto europeo, le mie più grandi paure sono state sempre le stesse:

  • suderò tantissimo, quindi puzzerò tantissimo, anche se ho fatto tre docce stamattina e quindi farò una figura barbina;
  • non ricorderò qualcosa di ESSENZIALE, tipo la cosa PIÙ IMPORTANTE di tutto il discorso e quindi farò una figura barbina;
  • non sarò preso sul serio/farò errori/non sembrerò autorevole e quindi farò una figura barbina;
  • mi faranno delle domande a cui non saprò rispondere e quindi farò una figura barbina.

 

Tralasciando la sempre presente sindrome dell’impostore, molte di queste ansie si ricollegano proprio alla classica paura di parlare in pubblico. Sì, perché avere di fronte una platea, grande o piccola, in carne ed ossa oppure online, non è per niente facile. L’ansia, a meno che tu sia, chessò, Lodovica Comello, attanaglia un po’ tutti (e poi magari attanaglia pure Lodovica Comello, in fondo che ne so io).

Sai cosa mi sarebbe servito, in quei momenti? Del METODO. Sembra una cosa scontata, ma non lo è mica. Sapere che ad esempio se avessi fatto un sopralluogo della sala e controllato le attrezzature, avrei evitato l’imbarazzo di quel problema tecnico che mi ha bloccato per minuti! Sapere che avrei potuto allenare non soltanto il linguaggio verbale, ma anche quello non verbale, che comprende tra le altre cose l’abbigliamento e la gestualità, avrei evitato di grattarmi continuamente le gambe! Sapere che un più efficace controllo del timbro e del volume della mia voce mi avrebbe fatto risparmiare le corde vocali evitando di finire il mio intervento in affanno! E molto altro ancora.

Io non ho paura

Credo non ci sia nulla di sbagliato nell’avere paura di parlare in pubblico. O meglio, credo che un po’ di sana adrenalina aiuti la performance nel complesso. Sì perché una scarica (controllata) di questo magico ormone può servire a focalizzare la concentrazione e ad arrivare carichi al momento fatidico in cui si apre il sipario (vabbè, diciamo in cui si attiva la webcam, visto il periodo). Il problema è che a volte l’ansia prende il controllo di tutto il resto e si finisce con l’essere impacciati, innescando un cortocircuito che porta a… indovina? A fare una figura barbina, esatto!

Gestire le emozioni

Proprio a causa delle mie pessime esperienze personali con la platea, ho letto con grandissima curiosità il manoscritto di Enzo Passaro e ho capito che poteva essere molto utile non solo per me, ma per chiunque si trovi nella condizione di dover presentare qualcosa in pubblico. Dopo qualche mese di lavoro insieme a Enzo, ecco quindi pronto il nostro nuovissimo ebook della collana I Prof, Easy public speaking. Scienze, emozioni e pratica per imparare a parlare in pubblico.

Un libro che non contiene nessuna formula magica. Anzi, le fondamenta sono solidamente piantate nelle neuroscienze, cioè quell’insieme di studi scientifici che riguardano il sistema nervoso. Magari pensi che sia un mondo lontanissimo rispetto a quello dell’arte oratoria, ma non è così ed Enzo te lo spiega passo-passo con un sacco di esempi concreti. L’ebook attraversa tutti i linguaggi attraverso cui comunichiamo con il pubblico (dalle parole ai gesti, dal movimento al timbro della voce) ed è una vera e propria manna dal cielo, se vuoi migliorare la tua esposizione in pubblico e creare il clima ideale con la tua platea.

Insomma, io spero che questo libro possa esserti utile come lo è stato a me. Per smettere di sudare, per non temere più intoppi tecnici o mnemonici, per essere efficace e autorevole, con il pieno controllo del palco e della platea e lasciare le figure barbine agli altri!

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